L’economia blu si occupa di tutte le attività economiche che hanno a che fare con il mare, le coste e i fondali, e punta a rivoluzionarle.
Ad oggi coinvolge quasi 200mila imprese in Italia, pari al 3,2% del totale, producendo un valore aggiunto di 45miliardi di euro circa. Il 2,9% dell’economia italiana.
Le regioni costiere ospitano 214milioni di persone e generano il 43% del PIL dell’UE, con l’opportunità di ampliare settori come il turismo e la cantieristica navale, soprattutto in aree emergenti come quella sull’energia eolica.
Il 90% del commercio di merci in Europa passa attraverso 1.200 porti marittimi nei 23 stati membri.
L’Italia ha già centrato con 3 anni di anticipo gli obiettivi nazionali proprio sullo sviluppo sostenibile e le politiche energetiche, oltre che sull’istruzione. L’Italia, dal canto suo, si trova in una situazione in un certo senso privilegiata, perché al centro del Mediterraneo ed è toccata da ben 3 mari diversi. Da questo punto di vista molto può essere fatto, e il nostro Paese può proporsi come leader in un’Europa sempre più orientata verso la sensibilità sui temi ambientali e del cambiamento climatico, oltre che verso la crescita e lo sviluppo sostenibile.
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