“I dati confermano che mangiare gelati può provocare scottature solari”. Davvero?! No. Semplicemente d’estate aumentano sia il consumo di gelati che le scottature solari, ma tra i due dati non c’è alcun rapporto di causa effetto. Questo è solo un esempio, abbastanza famoso, di come può essere rischioso provare a capire i dati senza avere gli strumenti giusti per farlo.
Eppure i dati sono fondamentali per interpretare il mondo e imparare a leggerli è importante per sviluppare il pensiero critico. E per questo l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) prevede anche “attività di promozione e divulgazione della cultura statistica e scientifica”, nelle scuole, tra i colleghi di altri rami della pubblica amministrazione, nelle biblioteche e nei Festival. Per raccontare e spiegare che la statistica è un bene pubblico – e gratuito – disponibile a tutti, che i dati servono per prendere le decisioni e che saperli “leggere” ci aiuta a non dare per scontato tutto quello che ci viene detto.
E sono informazioni che possono essere comprese a ogni età, cambia solo il modo di raccontarle. Ai bambini più piccoli, ad esempio, si insegna che la statistica è già nelle loro teste, sin dalla nascita, anche se non conoscono ancora i nomi per definire certi pensieri.
Al Festival Orientamenti, ISTAT propone tre eventi per le tre fasce d’età.
A bambini e bambine della primaria si insegna che la statistica si trova ovunque, anche nei classici greci. Grazie a Omero e al suo racconto della flotta greca, si imparerà a compilare una tabella statistica e anche a ragionare su come recuperare i dati mancanti. (14 novembre, iscrizioni aperte->)
Gli alunni della secondaria di I grado scopriranno la probabilità giocando con dadi e fagioli, sfidandosi in previsioni azzardate ma non troppo. (14 novembre, iscrizioni aperte->)
I più grandi, studentesse e studenti della secondaria di II grado, invece approfondiranno i dati e le valutazioni che si trovano alla base degli obiettivi dell’Agenda 2030 attraverso una virtuale visita in un museo. Ogni opera d’arte illustra un obiettivo e dietro ogni obiettivo vedremo statistiche e informazioni su cui è stato costruito. (15 novembre, iscrizioni aperte->)
Spesso i dati ci spaventano, ci confondono, a volte non ci accorgiamo nemmeno che li stiamo leggendo in maniera sbagliata o che sono incompleti. La statistical literacy, ovvero la capacità di conoscere e riconoscere cosa c’è dietro dati e analisi, può aiutare ogni persona, sin dalla più tenera età, a diventare un buon cittadino o una buona cittadina e a contribuire attivamente allo sviluppo della democrazia.