22 ottobre ore 11.30
Galileo ci ha insegnato che la ricerca scientifica dovrebbe basarsi su un’osservazione di partenza, che deve sorprenderci perché inaspettata; su un’ipotesi di spiegazione che, almeno in principio, dovrebbe essere in grado di spiegare razionalmente l’inaspettato; e su un esperimento che, in modo controllato e riproducibile, dovrebbe confermare o refutare l’ipotesi.
Tuttavia, la storia della scienza ha dimostrato che le cose non sono mai così semplici e questo è particolarmente vero nella ricerca scientifica contemporanea, dove gli strumenti per osservare sono incredibilmente sofisticati, il numero di dati che producono raggiunge scale inimmaginabili solo cinquant’anni fa, l’interdisciplinarietà è diventata la regola e la stessa distinzione tra ‘hard sciences’ e ‘wet sciences’ ormai è sempre più sfumata.
Di tutto questo e del ruolo pervasivo che in tutto questo ricopre la matematica, parleranno un biologo sperimentale innamorato del mare, e un matematico interessato a esplorare le connessioni, culturali e metodologiche, tra i diversi ambiti della scienza.
Dedicato a ragazzi/e tra i 14-19 anni
L’attività può essere certificata come ore PCTO.
Relatori:
– Marco Giovine (docente di biologia molecolare e biotecnologie marine e Presidente del Centro del Mare dell’Università di Genova)
– Michele Piana (professore di Analisi Numerica presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Genova e ricercatore associato presso CNR – SPIN