Con l’arrivo della pandemia di Covid-19 i movimenti degli italiani sono diminuiti moltissimo ed il trasporto aereo è forse quello che ne ha sofferto di più.
Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia europea di statistica infatti la mobilità aerea estiva, che solitamente rappresenta il picco annuale, in questo 2020 si è praticamente azzerato, anche nel primissimo periodo estivo, quando volare è tornato possibile anche senza ragioni di stretta necessità.
A crollare sono stati sia i viaggi internazionali che quelli nazionali, anche se a giugno questi ultimi sono risaliti un po’ mentre i primi sono rimasti limitatissimi. Per farci un’idea più precisa di quello che è stata la pandemia per il settore aereo, l’intero aeroporto di Fiumicino a giugno ha servito 114mila passeggeri diretti all’estero, mentre ad agosto 2019 erano stati quasi 3 milioni e mezzo.
Sappiamo comunque che a giugno 2019 gli aeroporti italiani avevano servito in tutto 15,7 milioni di passeggeri, contro numeri che a malapena sono nei dintorni del milione nel 2020.
Un duro colpo per un settore fondamentale come quello turistico, importantissimo per l’economia del nostro paese.