Siamo abituati a studiare Storia sui libri, in cui il ritmo è spesso scandito solo da guerre e conferenze diplomatiche per risolverle. Oggi tuttavia vogliamo parlare di una storia nella Storia, avvenuta 116 anni fa ad Ypres nelle Fiandre nel bel mezzo della Prima guerra mondiale, forse la più grande guerra che l’umanità abbia mai vissuto.
Dopo mesi di combattimenti e di vita nelle trincee lontano da casa i soldati sono allo stremo e disorientati e solo qualche augurio dei superiori ricorda loro che è la vigilia di Natale. Si inizia a cantare ed a bere per dimenticare il luogo in cui ci si trova, ma presto ci si accorge che chi è stipato nella trincea di fronte sta facendo la stessa cosa, solo in un’altra lingua.
Inizia così la Tregua di Natale, un cessate il fuoco spontaneo in cui i franco-inglesi ed i tedeschi depongono le armi, cantano insieme, si scambiano doni ed arrivano anche a organizzare partite di calcio con un improvvisato pallone fatto di stracci. La “terra di nessuno”, luogo conteso e compreso fra le opposte trincee, diventa per alcuni giorni terra di tutti, campo da calcio e luogo di incontro.
Di tregue ce ne sono molte altre negli anni successivi, in diversi punti del fronte, tuttavia questi momenti divengono sempre più rari e molti dei partecipanti puniti dai superiori.
Di questi momenti di umanità si è venuto a conoscenza decenni dopo grazie al ritrovamente di numerose lettere inviate dai soldati alle proprie famiglie. Proprio in una di queste lettere si è poi scoperto il risultato della partita: ma importa realmente? Per una volta probabilmente si può dire davvero senza ironia che quel giorno vinse lo sport!
Buon Natale da Orientamenti!