Brand, Editori, Influencers e Istituzioni, dall’avvio della emergenza Covid, hanno saputo rimodulare sapientemente la propria comunicazione soprattutto sfruttando l’enorme potenziale delle piattaforme social.
In termini di interazioni sono soprattutto Facebook e Twitter a far registrare gli incrementi più significativi rispetto al periodo pre-crisi con una crescita rispettivamente del 29% e 30% guidata dall’esplosione di contenuti informativi, principalmente locali.
Su Instagram si rileva una contrazione dell’8% causata prevalentemente dalla flessione del mondo dello sport (- 40%), solo in parte compensata dalla crescita significativa (+28%) dei contenuti editoriali destinati agli adolescenti.
Nonostante l’aumento esponenziale (+150%) delle interazioni generate dai video postati dagli editori generalisti, anche su Youtube si assiste ad un calo dovuto alla diminuzione delle interazioni legate al calcio e, in misura minore, a quelle sui video di diverse categorie di brand.
A favorire questi contenuti sono stati certamente in parte i così detti “content creator” che lavorano per le aziende e che hanno favorito l’incremento di contenuti digitali a supporto di una comunicazione che, forzatamente, ha dovuto ristrutturarsi sulla base delle nuove necessità dell’utenza.