Negli ultimi decenni le politiche museali e quelle culturali più in generale hanno sempre più posto attenzione sui pubblici e sulle relazioni che si instaurano tra loro e i musei. Questo ha portato i musei e le istituzioni culturali ad adottare un cambio di strategia che va sotto il nome di audience development. Per tale motivo, il museo del XXI secolo deve contemplare, accanto alle figure tradizionali del curatore e del conservatore, nuove competenze e professionalità atte al raggiungimento di tali obiettivi strategici.
In tal senso, di grande valore, è l’incontro del 7 novembre alle ore 14.30 presso Wub2work in Via Garibaldi 9, dal titolo “Il museo digitale: come l’innovazione tecnologica offre soluzioni narrative per migliorare la fruizione dei musei ed apre nuovi orizzonti lavorativi”. Interviene Davide Pantile di ETT spa.
Il digital storytelling è uno strumento concepito come ausilio alla visita ma che nel museo del XXI secolo acquisisce sempre più dei ruoli e delle funzioni diversificate. Esso può aiutare a sviluppare diverse competenze, sia tecniche che personali, ribaltando i ruoli fino a far arrivare il visitatore a diventare egli stesso il narratore. Inoltre può essere utilizzato per acquisire informazioni sull’utenza per migliorare l’esperienza di visita, per coinvolger e maggiormente il pubblico o per valorizzare il patrimonio.